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L’invecchiamento attivo: un inno alla vita che si rinnova

Nel silenzio delle stagioni che cambiano, ogni giorno si rinnova un racconto di resilienza, saggezza e bellezza che interpreta con attenzione le persone che invecchiano. È un viaggio in cui ogni ruga, ogni passo incerto e ogni sorriso diventano un cammino per celebrare la vita in tutte le sue sfumature, riconoscendo negli anziani il patrimonio più prezioso della nostra società.
In Italia, paese di storia e memoria, la longevità è insieme un dono e una sfida. Gli individui con più di 65 anni rappresentano circa il 24,7% della popolazione, oltre 14,5 milioni di persone secondo i dati Istat 2025, di cui più di 4,5 milioni hanno superato gli 80 anni. Questo fa del nostro Paese uno dei più longevi al mondo, con una popolazione che invecchia rapidamente ma che rappresenta anche un tesoro di esperienze, ricordi e storie che attraversano le generazioni, un filo d’argento intrecciato nel tessuto stesso della nostra identità nazionale.
Gli anziani custodiscono un patrimonio immateriale che arricchisce il presente e illumina il futuro. Investire in prevenzione e in un invecchiamento attivo significa riconoscere questa ricchezza e impegnarsi a preservarla con amore e responsabilità.
Significa promuovere stili di vita sani, attività fisiche, sociali e culturali che mantengano il corpo e la mente in movimento, come un fiume che scorre senza sosta, alimentato dalla volontà di vivere e condividere. È un atto di rispetto verso chi ha attraversato l’esistenza e merita di essere ancora protagonista della propria vita.
Per questo la prevenzione della salute degli anziani deve tornare al centro dell’agenda pubblica come leva per garantire salute, equità e sostenibilità. È questo il messaggio del documento Verso un nuovo modello di prevenzione vaccinale nell’anziano. Proposte operative per un modello fondato su evidenze, sostenibilità e capacità organizzativa, presentato da HappyAgeing – Alleanza Italiana per l’Invecchiamento Attivo.
Da oltre dieci anni, HappyAgeing è portavoce seria e rigorosa degli over 65 in sanità, piattaforma unica di confronto, proposta e azione tra realtà scientifiche, associative e sindacali.
Il documento, presentato nel corso dell’Assise Nazionale sulla Prevenzione delle Malattie Infettive nell’Anziano e realizzato in collaborazione con il CIP – Coordinamento Interregionale Prevenzione, propone un nuovo approccio strategico basato su tre dimensioni fondamentali – scientifica, organizzativa ed economica – per rendere il sistema vaccinale over 65 accessibile, appropriato e di valore. La vaccinazione diventa così parte integrante dell’invecchiamento attivo.
«Oggi serve una visione chiara e coerente, che permetta agli anziani di vivere più a lungo e soprattutto in buona salute»
– ha dichiarato Michele Conversano, presidente del Comitato tecnico-scientifico di HappyAgeing.
«La vaccinazione è uno strumento formidabile per prevenire malattie infettive, ridurre il carico di morbosità e mortalità, limitare le ospedalizzazioni e preservare l’autonomia, oltre a consentire al sistema sanitario di allocare le proprie risorse in modo più efficiente. Ma è necessario colmare le lacune, perché le coperture sono ancora troppo basse e la frammentazione organizzativa genera disuguaglianze inaccettabili».
Il lavoro di HappyAgeing ha dimostrato che l’invecchiamento può essere un momento di rinascita, di scoperta di sé e di nuove passioni, che va preservato con metodo e organizzazione.
Proteggere questa fascia di popolazione dalle malattie infettive – come influenza, polmoniti pneumococciche, virus respiratorio sinciziale, herpes zoster – riduce significativamente ricoveri, complicanze e decessi, alleggerendo il sistema sanitario e abbattendo i costi.
Poter contare su strumenti di prevenzione efficaci, che valorizzino la memoria collettiva e le nostre radici, è fondamentale.
La memoria degli anziani è un patrimonio di saggezza, di storie che insegnano il valore della pazienza, della resilienza e dell’amore.
L’invecchiamento attivo non è solo una strategia di salute, ma un atto di poesia e di umanità. È la consapevolezza che ogni età ha la sua bellezza, che ogni ruga racconta una vita, che ogni sorriso è un dono che illumina il percorso anche di chi ci sta accanto.
È il riconoscimento che l’esistenza, anche nella sua fase più matura, può essere un’opera d’arte e una celebrazione di rinascita.
In questo grande affresco, gli anziani sono i colori più intensi, le note più profonde, le stelle che guidano il nostro cammino.
Il nostro compito è custodire questa luce, alimentarla e lasciarla brillare, affinché il loro – e il nostro – invecchiamento diventi un rispettoso inno alla vita.